28 mag 2013

INTERVISTA A ELENA GENNAI SUL SUO NUOVO LIBRO

"DEAUS - IL RITORNO DELL'ALLEANZA"
Il nuovo Saggio scritto da Elena Gennai che ama definere se stessa "una Donna, in mezzo alle altre".

 
Intervista a Elena Gennai con 3 domande:

<perché hai deciso di scrivere su questo argomento così particolare, oggi, viste le sempre maggiori manifestazioni contro la figura femminile?>

"Ogni volta che scrivo compio l'atto finale di un <processo> personale che  è in movimento dentro di me già da tempo e  ha a che fare con la mia ricerca, non tanto di archeologa, quanto di essere umano.
Credo che sia sempre stata la mia esperienza di vita, come un work in progress, che ha influenzato sempre la direzione della mia ricerca.
Perciò il motivo che mi ha portato a scrivere su un argomento che tocca la questione del Risveglio dell'energia femminile, va ricercato nel mio cercare la mia energia femminile, senza tralasciare il fatto che la ricerca archeologica sulla cultura umana antica legata alla Grande Dea, è stata il mio strumento di esplorazione esterna ma anche interna a me stessa.
Oggi la questione dell'energia femminile da risvegliare è molto più importante che nel passato del cammino umano, perché è questo presente il momento maturo per tutte noi Donne affinché possiamo trasformarci e apportare così il nostro  prezioso contributo ad un cambiamento radicale nella società.
So che affermo una cosa molto forte (anche nel mio libro), ma la responsabilità maggiore del femminicidio, oggi come nel corso dei millenni, è proprio della donna... il perché lo spiego nel libro...ma è solo la mia riflessione."

<Nel tuo libro fai riferimento alla civiltà preistorica e al culto della Dea, ma non pensi che tra gli umani di allora e quelli di oggi ci sia un enorme divario evolutivo? insomma... loro erano involuti, senza tecnologie!>

"Al contrario, per me!
Dipende dalla visione personale su cosa sia l' evoluzione!
La convinzione che i preistorici, che io preferisco chiamare gli "Antichi", fossero arretrati, anzi involuti rispetto a noi oggi, è diffusa dalla scienza accademica (e purtroppo tutt'ora), la quale basa le sue interpretazioni e analisi sul grado di sviluppo tecnologico e sui resti ossei di ominidi.
Nel secondo caso, non importa che mi dilunghi poiché ormai ci sono migliaia di pagine attendibili su resti paleontologici (ossa umane) anatomicamente uguali all'uomo moderno e risalenti a milioni di anna fa; perciò la scienza accademica può continuare ad ignorare ciò e sostenere che l'uomo deriva dalla scimmia, ma oramai i ricercatori aperti di mente sanno come sta la questione.
Nel primo caso, dal mio punto di vista, il pensiero scientifico appare esso stesso retrogrado se basa la sua valutazione solo individuando il grado evolutivo sulla conquista dell'avere  il computer, il satellite, iphone, il tablet, la lavatrice, l'auto ecc.
Non sono contro la tecnologia, che anche gli Antichi possedevano in base a ciò che a loro serviva, dico soltanto che la tecnologia usata come possesso e non come "strumento", sia degradante.
Voglio dire che è davvero misero ridurre il "cosmo" umano solo al possesso materiale di oggetti, trascurando il  percorso della coscienza.
Inoltre gli umani di oggi riuscirebbero a sentirsi realizzati senza avere in tasca l'ultimo modello di tecnologia?  quest'ultima è stata utilizzata, invece, come mezzo per accentuare "l'ipnosi di massa"... (chi vuol capire, capisce!)
Da un punto di vista di evoluzione di coscienza collettiva umana, noi oggi siamo inferiori, ma ciò non è negativo fa parte di un processo più ampio...molto più ampio... è come dover toccare l'ombra per scoprire che esiste la luce...solo perché forse la luce l'abbiamo riposta nell'oblio...
Comunque nel mio libro non mi sono occupata di tali questioni, francamente non mi interessano poiché ognuno segua la sua verità. Io parlo di energia femminile attraverso testimonianze materiali piuttosto che teorie spirituali che non mi competono."

<Cosa vuoi comunicare con il tuo libro?>

"Bella domanda. Ci vorrebbe il tempo di un incontro per spiegare chiaramente.
Mi limito a dire che non è un testo di archeologia. Anche se ho utilizzato le testimonianze archeologiche, cioè quello che era il linguaggio della "Dea" come spunto per dare rilievo all'esigenza di trasformazione collettiva delle coscienze, nella seconda parte del libro racconto la mia riflessione su ciò che, secondo me, i tempi presenti richiedono alle Donne... proprio per contribuire ad un cambiamento collettivo.

(Emanuele Solari Reporter)

1 commento:

  1. Salve ho letto sul sito che ci sara' una conferenza sul tema.Per quando e' confermata?
    vorrei chiarire alcune cose e fare alcune domande e se posso alcuni appunti...
    lo so che devo leggere il libro prima , e lo farò, per adesso un saluto
    paolo sorru da catania

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